Un classico della cucina lucana da molti considerato il piatto povero della domenica di festa.
Ingredienti per 4 persone:
300 gr. di farina di grano duro rimacinata - 1 pentolino di acqua tiepida - 6 peperoni cruschi - aglio - olio extra vergine di oliva - 60 - 70 gr. pecorino stagionato grattugiato - 150 gr. di mollica di pane raffermo - sale - pomodori secchi (a scelta) - un pizzico di peperoncino forte tritato.
Procedimento:
- disporre la farina a fontana sul tavolo da lavoro (un tagliere grande è perfetto) ed impastare con acqua tiepida e sale fino ad raggiungere un impasto morbido.
- lasciar riposare l'impasto per 30 minuti e poi tagliandolo a striscioline lunghe fino ad ottenere dei cilindri lunghi (perfetto è avere un diametro dei cilindri fra 1 cm. e 1,5 cm.).
- infarire i cilindri e tagliarli a pezzi della misura di circa 2 cm. ognuno, poi con il dito strascinare la pasta sul tavolo così da avere degli gnocchetti cavi.
- nel frattempo aprire dopo averli puliti i peperoni cruschi e togliere i semini e il picciolo, mentre si è provveduto a tagliare a cubetti privi della scorza il pane raffermo.
- far friggere in un a padella alta i peperoni crusci e la mollica in abbondante olio d'oliva fino ad dorare la mollica senza bruciarla.
- lessare i cavatelli in acqua salata e scolarli non appena vengono a galla (in genere ci vogliono fra i 3 e i 4 minuti al massimo, dipende dalla cosistenza dell'impasto).
- padellare il tutto nella padella amalgamendo con il pecorino e il peperoncino forte e servire ben caldo.
Piccola variante:
nell'ultima fare della doratura di peperoni cruschi e mollica di pane (gli ultimi 2 minuti), aggiungo fra i 3 e i 4 pomodori secchi tagliati.
una cosa è certa casa mia si sono leccati i baffi, forse per farmi contento.
una cosa è certa casa mia si sono leccati i baffi, forse per farmi contento.
Abbinamento del vino:
Un aglianico del Vulture a scelta fra "Firma" della Cantina del Notaio (che è di fascia alta) e un "Terre di Orazio doc" della Cantina di Venosa.
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